Nutrizione clinica a Prato

Nutrizione clinica di cosa si tratta?

Ci si riferisce alla nutrizione clinica quando si prende in considerazione una terapia che include una serie di procedure che aiutano il paziente ad affrontare stati morbosi di un certo regime dietetico. Sono 2 gli ambiti in cui essa agisce in maniera prevalente. Innanzitutto alla prevenzione o alla cura delle patologie in cui la dieta specifica diviene un aspetto fondamentale. Un processo che individua dei soggetti a rischio e ne considera lo stato di nutrizione. In tal caso si prescrive una precisa alimentazione che possa affiancare efficacemente la terapia.

Il secondo ambito di azione è la prevenzione e la terapia in caso di malnutrizione dovuta a una malattie presente. Spesso entra in campo quando vi sono delle patologie che non permettono l nutrizione spontanea che deve essere sostituita per offrire comunque al soggetto, una dita efficiente. Oltre a prendere in considerazione la nutrizione artificiale, si somministrano integratori e coadiuvanti.

Quando viene applicata

Si ricorre a percorsi di nutrizione clinica quando l’anamnesi completa del paziente suggerisce che esso abbia bisogno di sostanziali modifiche alla propria alimentazione per via della presenza di patologie specifiche. Nella maggior parte dei casi in cui un soggetto si rivolge a un esperto di nutrizione clinica, sono presenti: colite, stipsi, malattie a carico di: esofago, stomaco, tiroide, inoltre intolleranze alimentari, diabete, ipertensione, malattie vascolari e disturbi alimentari.

Si procederà con un controllo preliminare che prevederà anche delle analisi del sangue, volte a controllare la quantità di albumina presente nel sangue, indice della qualità di funzione renale e epatica. Quando tale elemento è presente in quantità troppo elevate può essere causa di disidratazione, invece se i livelli sono troppo bassi vi sono o carenze nutrizionali o si sta verificando un malassorbimento, in entrambe i casi, intervenire si rende indispensabile al fine di dare nuovo equilibrio all’organismo.
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Come viene applicata

Per poter applicare i principi di nutrizione clinica in maniera efficace, occorre innanzitutto cercare di comprendere quale sia la problematica del proprio paziente, se si tratta di patologie collegate alla malnutrizione, ovvero sia in atto una patologia di altra natura. Nel primo caso occorre programmare un percorso dietetico e terapeutico da seguire e da affiancare a della terapia comportamentale.

Se la problematica della malnutrizione deriva da una patologia di altra natura però occorrerà procedere programmando la terapia dietetica-nutrizionale cercando di comprendere quali possano essere gli interventi di nutrizione sostitutiva necessari, nel caso in cui se ne avesse bisogno.

Generalmente in questo caso vengono somministrati integratori dietetici e nutrizione artificiale al bisogno.
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Nutrizione artificiale

La nutrizione artificiale consiste nella somministrazione per via orale o ciclo venoso degli stessi alimenti naturali che il corpo dovrebbe assumere grazie a una sana e corretta alimentazione. Una terapia che non si basa sui farmaci, ma che piuttosto, va a sostituire in maniera definitiva o temporanea gli organi che risultano essere compromessi.

La nutrizione artificiale è spesso consigliata a tutti quei pazienti che sono affetti da malattie di tipo neurologiche come quelle vascolari o degenerative. Inoltre è opportuna per chi soffre di malformazioni congeniti o di tumori che non permettono di nutrirsi in maniera regolare e di assorbire i nutrienti in maniera corretta.

Infine di norma, la nutrizione artificiale viene raccomandata a chi si sottopone a chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Meno utilizzata invece è nei casi in cui le condizioni di problematiche intestinali sono dovute a malattie croniche debilitanti che sono legate all’età che avanza come la presbifagia e l’iporessia.

Si tratta di patologie che fanno perdere la capacità di masticare, deglutire e di assimilare i cibi, mostrando tutte le conseguenza della malnutrizione. In ogni caso, la situazione singola del soggetto deve essere considerata in maniera specifica prima di intervenire.
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